Fare squadra nelle grandi emergenze sanitarie. Il modello GORES
Di:
S.Balducci – Servizio Protezione Civile, Regione Marche
M. Caroli – Referente Sanitario Regionale Marche
D.Fiacchini – Azienda Sanitaria Unica Regionale Marche
Le Regioni debbono continuamente intensificare ed individuare misure adeguate e finalizzate alla tutela della sicurezza e dell’incolumità della popolazione, anche per fronteggiare il rischio biologico, chimico, nucleare, radiologico, come pure, sappiamo bene, i problemi connessi con le malattie ad alta infettività e le grandi emergenze sanitarie.
Il primo comma dell’art. 7 della L.R. 32/2001, che istituisce il sistema regionale di protezione civile nelle Marche, prevede che in tali condizioni, il Presidente della Giunta individui le strutture regionali chiamate ad operare per lo svolgimento degli interventi necessari.
La nascita del modello organizzativo della Regione Marche
L’epidemia di SARS del 2003 ha determinato la necessità di studiare un modello organizzativo strutturato per la gestione di eventi emergenziali per la salute pubblica.
Mediante DPGR 310 del 5/8/2003, fu inizialmente costituito il “Nucleo Operativo Regionale per i problemi connessi con le malattie ad alta infettività e per il controllo della SARS”. Questa prima esperienza portò nel 2004 alla costituzione del GORES, “Gruppo Operativo Regionale Emergenze Sanitarie” (DPGR 49 del 17/2/2004). Il GORES è un Gruppo di operatori rappresentanti del Servizio Salute regionale e del Servizio regionale della Protezione Civile ai quali si uniscono operatori esperti provenienti dal territorio, già identificati per le funzioni principali (Rischi NBCR, Comunicazione, Medicina delle catastrofi, USMAF, etc.) o da identificare di volta in volta, sulla base della natura dell’emergenza da affrontare. Ai sensi della L. 32/2001, istitutiva del Sistema regionale della PC Marche, ma anche per le oggettive facilitazioni che ciò comporta, il GORES e i vari sottogruppi tematici, hanno avuto e mantengono ad oggi la loro sede formale presso la Sala Operativa Unica di Protezione civile (SOUP) che opera H24 ed è individuata quale riferimento per tutte le emergenze regionali.
Inizialmente il GORES ha affrontato le problematiche connesse con le malattie ad alta infettività (influenza aviaria, 2005-2006; pandemia influenzale, 2009, etc) e l’attuazione del “progetto regionale P.E.I.M.A.F. (Piani di Emergenza Intraospedaliera Massiccio Afflusso Feriti)”: si è riconosciuto, quale obiettivo prioritario regionale, la redazione e l’aggiornamento dei P.E.I.M.A.F. delle Aziende ospedaliere presenti sul territorio, per un’adeguata pianificazione intraospedaliera dell’emergenza. Un dato assoluto da considerare, infatti, è che l’Ospedale, in caso di disastro o di altra evenienza di tipo emergenziale, deve funzionare nonostante tutto e attraverso un’attenta gestione delle risorse disponibili.
Nel corso del 2009 l’emergenza rappresentata dalla pandemia influenzale da virus A/H1N1 è stata il banco di prova del sistema integrato di risposta.
I risultati del sistema integrato – La fase della preparazione alla pandemia e della risposta alla pandemia 2009
Facendo seguito alla pubblicazione del Piano Pandemico Nazionale, approvato nel 2006, la Regione Marche con DPGR 30 del 13/2/2006, ha costituito il “Comitato Pandemico Regionale (CPR)”, come sottogruppo tematico del GORES, con il mandato di “progettare e coordinare le attività previste dal Piano Pandemico Nazionale nel territorio regionale”.
Nel novembre 2007 è stato approvato il “Piano Pandemico Regionale – Linee Guida”, strumento operativo per guidare l’organizzazione delle azioni di preparazione e risposta ad una eventuale pandemia influenzale. Il momento centrale del percorso è risultato essere la formalizzazione ed attivazione dei Comitati Pandemici Zonali/Aziendali. È stato successivamente elaborato lo “Schema per la redazione dei piani pandemici locali”, per garantire la più omogenea e capillare pianificazione. Come risultato, in concomitanza con la dichiarazione OMS del giugno 2009 di “pandemia in fase 6”, tutti i Piani Pandemici Locali/Aziendali erano stati redatti (diciassette piani operativi attivi su tutto il territorio regionale).
Nel mese di settembre 2009, in relazione alla evoluzione degli scenari internazionali e delle direttive nazionali, con DGR 1515 del 28.9.2009 è stato approvato il “Piano operativo per la risposta alla pandemia influenzale nella Regione Marche” che ha assegnato una serie di poteri emergenziali al Dirigente del Servizio Salute, d’intesa con il Direttore del Dipartimento politiche integrate di sicurezza e protezione civile, stabilito i compiti operativi del CPR per il tramite del suo coordinatore, assegnato un finanziamento di 5.000.000 di euro per la realizzazione delle attività previste nell’atto stesso. Il CPR è stato il punto di riferimento anche per la gestione dell’evento nella fase emergenziale con compiti principali quali garantire i contatti con gli enti e le strutture competenti nazionali, fornire le indicazioni tecniche per la applicazione delle ordinanze e circolari ministeriali nel territorio regionale al fine di garantire il coordinamento delle azioni e la omogeneità della risposta, supportare la attivazione del sistema di sorveglianza epidemiologica e virologica attraverso le strutture del SSR e garantire la tempestiva diffusione a livello regionale, delle informazioni sulla situazione epidemiologica, coordinare l’azione delle strutture del Servizio Sanitario Regionale.
Nella gestione dell’evento pandemico del 2009 il peculiare punto di forza del sistema marchigiano è risultato dall’attivazione di un modello organizzativo “misto” che applica l’approccio sulle emergenze della protezione civile, alla organizzazione del SSR. Sul versante regionale la stretta collaborazione tra Servizio Salute e Servizio Protezione Civile ha facilitato, tra l’altro, l’elaborazione di un piano di comunicazione regionale e l’attuazione delle principali attività previste nella fase di pianificazione, tra cui l’attivazione di un numero verde regionale, il lancio di una campagna comunicativa regionale, l’organizzazione e l’attuazione di una survey per indagare conoscenze, attitudini e comportamenti della popolazione marchigiana, e l’elaborazione e l’attuazione delle procedure per l’individuazione, l’allestimento e la funzionalità di idonei centri di vaccinazione di massa che sono stati utilizzati per garantire l’effettuazione del più alto numero di dosi di vaccino pandemico nel minor tempo possibile.
Nel frattempo il D.P.G.R. n. 105/PRES del 20/05/08 aveva individuato il coordinatore del GORES quale componente rappresentante del Servizio Salute in seno al Centro Operativo Regionale (COR), istituito ai sensi dell’art. 10 comma 3 della L.R. n.32/2001.
I DD.P.G.R. n. 60 del 2012 e n. 152 del 2014 hanno successivamente e ulteriormente modificato le modalità organizzative e operative del gruppo GORES alla luce delle esperienze maturate nei differenti eventi emergenziali relativi a rischi di diversa natura, che avevano interessato il territorio regionale.
Il 28 giugno 2011 la Direttiva della Presidenza del Consiglio dei Ministri inerente “Indirizzi operativi per l’attivazione e la gestione di moduli sanitari in caso di catastrofe” ha individuato le modalità per un coordinamento efficace per il dispiegamento di moduli sanitari in raccordo con il Dipartimento della Protezione Civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri come nel caso della Regione Marche, che da anni gestisce e coordina una struttura campale sanitaria, con la quale si è già più volte intervenuti in emergenze nazionali ed internazionali. Al fine di assicurare il migliore impiego di questa tipologia di risorsa sanitaria di emergenza si è ritenuto indispensabile individuare referenti per il dispiegamento dei moduli in questione. Il referente per il dispiegamento della struttura sanitaria campale della Regione Marche risulta essere il funzionario del Servizio Protezione Civile, responsabile della P.O. Sale operative e piani speciali.
Il 24 giugno 2016 è stata, inoltre, pubblicata la Direttiva della Presidenza del Consiglio dei Ministri sull’individuazione dei referenti sanitari regionali (RSR) in caso di emergenza nazionale, con l’obiettivo di salvare il più alto numero possibile di vite umane in caso di evento calamitoso. La Direttiva prevede in particolare che i Presidenti di Regione nominino un referente sanitario regionale (RSR) per le emergenze, attraverso il quale il Dipartimento della Protezione Civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri può stabilire un collegamento tempestivo con la struttura sanitaria della Regione colpita e ricevere richieste specifiche sul tipo di aiuto sanitario necessario. Il RSR per la Regione Marche è stato individuato per la prima volta dal Presidente della Giunta Regionale il 18.6.2014, ed è stato stabilito altresì che tale figura, in qualità anche di coordinatore del GORES, lo rappresenta in seno al COR (Centro Operativo Regionale).
A seguito degli eventi sismici che hanno interessato il territorio regionale dal 24 agosto del 2016, attraverso le azioni del GORES (attivato con i rappresentanti di tutte le componenti necessarie alla gestione dell’emergenza) e il coordinamento del RSR in raccordo con il funzionario responsabile della SOUP, sono state coordinate tempestivamente, grazie all’esperienza accumulata negli anni, tutte le attività conseguenti e ricadenti nell’ambito della Funzione di protezione civile “sanità umana e veterinaria, assistenza psicosociale”.
Successivamente il Servizio Protezione Civile d’intesa con il Servizio Sanità e il Referente Sanitario Regionale, a seguito delle esperienze maturate, ha ritenuto necessario modificare e integrare la composizione del gruppo GORES, attraverso il DPGR 286 del 25/11/2019, per favorirne una sempre maggiore operatività nel settore delle grandi emergenze, assicurando procedure adeguate e la presenza degli specialisti di settore per un efficace coordinamento delle attività, alla luce delle variazioni occorse nel tempo nello schema organizzativo regionale e nelle normative a livello nazionale.
Attuale pandemia di Covid-19
Dal 27/01/2020 il ruolo GORES è stato ben definito sia attraverso la prima ordinanza del Presidente n. 3 del 03/03/2020 che successivamente nella DGR 1257/2020 che aggiorna il Piano Pandemico Regionale.
In particolare, in analogia con quanto avvenne nelle occasioni di crisi per influenza aviaria nel 2006 e pandemia H1N1 nel 2009, per la prosecuzione delle attività di coordinamento, è stata prevista una struttura specifica (il Comitato Pandemico Regionale), diretto dal Dirigente del Servizio Sanità, che si avvale del GORES come supporto.
Come in tutte le altre regioni, anche nelle Marche sono state poste in essere azioni di preparazione e risposta alla pandemia anche grazie al supporto della Protezione Civile e il coordinamento del GORES:
- Coordinamento degli interventi di assistenza alla popolazione in sinergia con i Centri Operativi Comunali (COC) e i Centri di Coordinamento Soccorsi (CCS), anche attraverso l’attivazione del volontariato di PC;
- Supporto con il volontariato sanitario di PC (ANPAS, CRI) per il monitoraggio temperatura in aeroporto;
- Acquisizione DPI, DM e apparecchiature;
- Coordinamento della distribuzione regionale di medici, infermieri, OSS assegnati attraverso interlocuzione con il DPC/CON;
- Supporto logistico con tende pneumatiche e moduli per il pre-triage negli ospedali regionali
- Assistenza sociale e alla salute mentale della popolazione, anche attraverso attivazione di volontariato di PC specializzato in psicologia dell’emergenza;
- Avvio e coordinamento del Numero Verde regionale;
Collaborazione nell’identificazione, avvio e sostegno dei Punti vaccinali di Popolazione anche mediante il coordinamento del volontariato di PC