Albania, le procedure igienico sanitarie per i centri di accoglienza
Il Dipartimento della Protezione Civile, nell’ambito delle attività connesse all’aiuto umanitario ai profughi del Kossovo, aveva costituito, d’intesa con il Ministero della Sanità, un Nucleo controllo igiene degli alimenti con l’obiettivo principale di garantire la sicurezza sanitaria delle derrate destinate all’alimentazione degli ospiti e del personale dei campi profughi gestiti dal Governo italiano in Albania.
Nel corso dell’attività erano emerse nuove esigenze, che avevano portato ad un ampliamento del mandato del Nucleo, sui molteplici aspetti di sanità pubblica legati alla gestione dei campi: potabilità dell’acqua, gestione delle cucine da campo, disinfezione e disinfestazione, smaltimento dei rifiuti. Nell’affrontare questi problemi si era imposta la necessità di un’adeguata formazione degli operatori dei campi e di un’efficace iniziativa di educazione sanitaria diretta agli ospiti ed ai soccorritori alloggiati in tali strutture, per poter effettivamente porre in essere quei comportamenti preventivi che costituiscono la prima garanzia sanitaria per la popolazione.
In questa prospettiva erano state organizzate iniziative di formazione in territorio albanese che avevano visto anche la partecipazione dei servizi veterinari locali. Il materiale didattico e informativo, prodotto nel corso di tali iniziative, ha costituito delle linee guida che qui alleghiamo.
Le linee guida sono state vagliate e integrate da un Gruppo di lavoro costituito a tal fine, di cui hanno fatto parte esperti del settore e componenti della Commissione Grandi Rischi, Sezione Rischio Sanitario. Queste linee-guida, pur prendendo spunto da un’emergenza internazionale caratterizzata da standard igienico-sanitari inferiori a quelli del nostro Paese, sono rivolte essenzialmente ai professionisti, al volontariato della protezione civile operante sul territorio nazionale, ed al personale del Servizio sanitario nazionale che deve svolgere i propri compiti istituzionali in un contesto d’emergenza. Si è ritenuto infatti opportuno offrire, a tutte le figure coinvolte nell’assistenza alla popolazione colpita da una catastrofe, uno strumento di indirizzo e di guida per la gestione dei problemi di sanità pubblica nella specifica realtà dei centri di accoglienza.
Una particolare attenzione è stata rivolta ai problemi connessi all’approvvigionamento, conservazione, preparazione e distribuzione degli alimenti. Tale scelta è stata compiuta principalmente in considerazione della rilevanza del rischio di focolai di tossinfezioni alimentari in situazioni di emergenza, caratterizzate da particolari fattori: ridotta capacità di sorveglianza ed intervento dei servizi di prevenzione sul territorio; livelli igienico-sanitari di vita inferiori alla norma; situazioni di stress nella popolazione colpita e tra i soccorritori. Queste tematiche sono state sviluppate tenendo, inoltre, presenti non soltanto gli aspetti strettamente sanitari, ma anche le implicazioni sociali, psicologiche e culturali connesse all’alimentazione. Tali implicazioni non devono essere trascurate, soprattutto in una situazione di crisi, in cui l’equilibrio psicologico dell’individuo e la tenuta del tessuto sociale di riferimento rischiano di essere profondamente compromessi o alterati dall’evento calamitoso.
Scarica le Linee guida PROCEDURE IGIENICO – SANITARIE PER LA GESTIONE DEI CENTRI D’ACCOGLIENZA