La nuova figura del Referente Sanitario Regionale per le emergenze
di Federico Federighi, Responsabile del Servizio Emergenza Sanitaria del Dipartimento della Protezione Civile.
Con la pubblicazione della DPCM 28 Giugno 2011, Indirizzi operativi per l’attivazione e la gestione di moduli sanitari in caso di catastrofe, il Sistema Nazionale di Protezione Civile (SNPC) ribadì il principio fondamentale per cui, in caso di catastrofe, qualunque tipo di aiuto sanitario sarebbe giunto nella Regione colpita solo su richiesta di questa.
Implicitamente venne affermato che gli aiuti sanitari non devono essere un generico gesto di solidarietà, bensì una precisa operazione di rinforzo del SNPC al Servizio Sanitario (SSR) della Regione colpita, quando questa ritenga che le proporzioni dell’evento abbiano travalicato le proprie risorse.
Affinché questo “rinforzo” possa essere efficace, è indispensabile che corrisponda a una necessità effettivamente riscontrata dal Servizio Sanitario della Regione colpita, che in tempi congrui, valutata l’insufficienza delle proprie forze, chieda aiuto al SNPC.
Il Referente Sanitario Regionale per le emergenze (RSR) è incaricato dal Presidente della regione o Provincia Autonoma, principalmente per svolgere questi decisivi compiti:
– valutare rapidamente l’effetto della catastrofe sulla popolazione e sulle strutture sanitarie;
– valutare l’eventuale insufficienza delle risorse sanitarie locali;
– rivolgersi al Dipartimento della Protezione Civile per chiedere, specificando qualità e quantità, le risorse sanitarie necessarie, indicare la destinazione e giunte in posto, impiegarle a sostegno dei Servizi locali;
– se necessario coordinare con il DPC l’evacuazione sanitaria (Medical Evacuation) dei propri pazienti in ospedali di altre Regioni, qualora gli ospedali locali non siano più sufficienti.
Più in generale i RSR rappresentano il riferimento del Servizio Sanitario Regionale, in tutte le sue branche, per il Presidente della propria Regione, la Protezione Civile Regionale e il Dipartimento della Protezione Civile.
I RSR esistono dal Maggio 2014, quando l’allora Capo del Dipartimento Franco Gabrielli fece richiesta ai Presidenti delle Regioni e delle Provincie Autonome di un riferimento h 24, da cui ricevere informazioni accreditate sugli effetti sanitari provocati dagli eventi emergenziali e le eventuali richieste di aiuto sanitario.
Con la DPCM 24 Giugno 2016 “Individuazione della Centrale Remota Operazioni Soccorso Sanitario per il coordinamento dei soccorsi sanitari urgenti nonché dei Referenti Sanitari Regionali in caso di emergenza nazionale”, il ruolo e le caratteristiche dei RSR sono state definiti più dettagliatamente e hanno consentito il loro impiego anche nelle Regioni non colpite dall’evento, da cui hanno l’autorità di distogliere risorse sanitarie (anche molto pregiate, come gli elicotteri 118 e i posti letto ospedalieri di terapia intensiva) per metterli a disposizione della Regione colpita.
I RSR hanno operato per la prima volta durante l’emergenza Centro Italia del 2016-17, poi in tutte le successive e il loro ruolo si è dimostrato subito risolutivo, sia per coordinare i soccorsi urgenti nelle prime ore successive all’evento, sia per coordinare le successive attività di ripristino dei Servizi Sanitari danneggiati